E’ difficile per noi che viviamo la nostra vita agiata o almeno sicura comprendere le ragioni che inducono famiglie intere ad accettare il rischio di un viaggio, quasi senza speranza.
Meno ancora comprendiamo i giovani terroristi che si lasciano morire per affermare un loro ideale. E nemmeno riusciamo a capire quanto odio ci deve essere in quegli uomini e donne pronti ad uccidere barbaramente giovani inermi.
Eppure quei terroristi sono la seconda generazione di famiglie trasferitesi dai paesi poveri 100 anni fa in Europa, ma assolutamente non integrati e relegati in ghetti invivibili, dai quali il mondo non ha mai colore, e che mortificano l’esistenza quotidiana. La coscienza si incattivisce, l’odio ti fa diventare insopportabile la vita, e non sopporti l’umiliazione che subisci tu e la tua famiglia ed i tuoi compagni.
Così come dovrebbe essere facile capire quanta disperazione, deve avere quel padre che imbarca i suoi figlioletti su quel gommone della morte. Quanta morte gli deve essere vicina nel suo paese, da non averne ormai più paura. Quella piccola speranza di sopravvivere è tutto quello che gli rimane.
Mentre tutto questo succede e le immagini penetrano nelle nostre case, ci sono i burocrati europei che continuano a calcolare medie, rapporti, importi da distribuire ai paesi disposti a trattenere i migranti, o pronti ad innalzare muri, barriere disumane, per quanto umani sono invece i volti di quei disperati. In questo strazio disumano i bambini se non piangono disperati hanno volti sofferenti, ma così pieni di dignità.
Qualcuno ci vuole convincere che quanto succede ha ragioni religiose, oppure dipende da guerre tra culture diverse, ancora volgarmente antiquate, e che noi povera Europa facciamo il possibile , nonostante tutto.
Il problema di questa moltitudine di gente, che sfugge ad un genocidio, non è assolutamente dovuto a nostre responsabilità.
Non è stata l’Europa o la superpotenza americana ad inventarsi i dittatori fantoccio, spietati e sanguinari, i vari Saddam Hussein, Gheddafi ed oggi Assad, utili a mortificare il loro popolo, e pronti ad arricchirsi, lasciando che le ricche superpotenze depredino di ogni ricchezza i loro cittadini.
Non basteranno barriere , perchè chi oggi bussa alle nostre frontiere è disperata, e conosce la verità e le nostre colpe.
Non si fermerà ed oggi pretende solo pane e case, ma se domani dovesse chiederci giustizia, se dovesse chiederci conto di quanto abbiamo rubato loro. Basteranno le foto dei vari summit, i muri, il cambio delle leggine, i miliardi per farli rimanere in campi tenda ?
Nel 1789 la rivoluzione francese riportò in europa i valori di uguaglianza, libertà e giustizia, e rivoltò il mondo di allora, sarebbe auspicabile che persone di buon senso in Europa, comprendessero che cosa sta succedendo, e che non si può più vivere nel benessere, se questo è ottenuto sfruttando i paesi più poveri.
Quello che sta succedendo è la più antica delle guerre: i poveri contro i ricchi, che li hanno impoveriti.
Per quanto riguarda quelle famiglie meravigliose che arrivano in Italia per sfuggire alle guerre, sembra che da noi non ci sia posto, che nelle nostre città non ne abbiamo per noi, figurarsi per altri.
Eppure in Italia, in Umbria, Calabria, Toscana, Molise…. abbiamo borghi meravigliosi abbandonati o semi-abbandonati. Vissuti da persone vecchie , ma con grandiose tradizioni, artigianali, agricole, artistiche, culinarie, che stiamo lentamente perdendo perchè i nostri giovani preferiscono le grandi città ai loro paesini di origine.
Sarebbe auspicabile provare a trasferire in quelle case abbandonate queste famiglie che hanno solo bisogno di case e lavoro. L’integrazione non sarebbe difficile, si salverebbero queste famiglie, insieme alla nostra antica tradizione e cultura.
Ed i nostri Borghi meravigliosi non morirebbero, ma vivrebbero una seconda vita, alimentando lentamente anche l’economia di quei luoghi moribondi. Non è difficile, basta provarci.