Il 22 dicembre alcuni movimenti cittadini, nati spontaneamente, insieme rappresenteranno le loro idee, diverse nella genesi, ma coincidenti negli obiettivi. C’è una unica grande volontà di dimostrare che Napoli c’è. Che i napoletani se vorrannno, potranno finalmente scegliere anche al di là dei partiti.

Non è stato facile “unire”. A Napoli ci sono sempre state grandi individualità, ma è sempre mancato lo spirito civico, il senso comune, piuttosto che l’egoismo del singolo.

Però ci siamo riusciti. Anche i discorsi dei singoli rappresentanti, sono parti integrate e complementari di un unico programma per la città di Napoli.

C’è un bisogno sentito e sincero di cambiare. C’è il desiderio di vivere liberamente, soffacati ormai da un malessere comune, di cui la spazzatura è un elemento, ma non l’unico.

Il 22 dicembre è il giorno in cui chiunque si può aggregare, unire a tutti noi, per gridare che non si è soli, che noi non siamo soli. Senza clamori, con il passa parola, questo brusio della gente per bene, che oggi non da fastidio a nessuno, può diventare il boato, che potrebbe finalmente cambiare lo spirito della nostra città.

Un sogno, ma per viverlo è necessario che tutti ma proprio tutti gli uomini e donne che amano Napoli, si sveglino. E’ una grande occasione, forse l’ultima, non la perdiamo, vediamoci in tanti al Sannazzaro, non reimpiamo solo il teatro, ma anche la piazzetta adiacente. Sarà il modo giusto per gridare che Napoli c’è e non vuole più aspettare.

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