Ho avuto per molti anni una squadra di calcio, il Capri, militante nel torneo regionale di Calcio Campano. Un po’ perché mi è sempre piaciuto il calcio, molto perché ero affascinato dall’idea che il marchio Capri potesse attrarre forti sponsorizzazioni e raggiungere livelli professionistici.

Per varie ragioni ciò non è stato possibile, ma molte cose viste e fatte sono concrete ed ancora valide.

La prima constatazione é rappresentata dal fatto che la percentuale di ragazzi meridionali, in particolare campani, é superiore alla media delle altre regioni. In particolare nel Calcio esportiamo talenti che, però, devono fare la loro trafila al di fuori delle squadre locali, Napoli incluso. Economicamente parlando in effetti questi ragazzi sono una grande risorsa, che purtroppo, come i giovani ricercatori di successo, devono lasciare la loro città natale. Loro con l’ulteriore penalizzazione di lasciarla da adolescenti.

Una delle principali ragioni è nella mancanza di strutture adeguate allo scopo. Quando andavamo in Trentino in ritiro, tutti i paesini avevano più di una struttura di eccezionale livello, sia nell’infrastruttura che nella qualità degli insegnanti. Sono strutture polivalenti e quindi adattate non solo al Calcio, ma anche all’atletica, alla ginnastica…
Al contrario, tutte le strutture campane sono in generale degradate e solo pochissime hanno il prato in erba. La maggior parte sono comunali e sono onerose per la comunità.
Il comune di Napoli ha circa sette strutture di sua proprietà tra cui il Collana, il Signorini…tutte in uno stato di fatiscenza.

Perché non affidare queste strutture con gare pubbliche a privati?? Si potrebbe risolvere la situazione del costo di gestione e migliorare la qualità del servizio. Il comune si può fare garante di vigilare sulla sicurezza , sulla qualità del mantenimento della struttura, e garantirsi una percentuale di servizi dedicati al sociale. Lo sport a tutti, con particolare attenzione ai bambini, ai ragazzi con meno disponibilità.

Ancora una volta si scatenerebbe un processo virtuoso, di riduzione costi per la spesa pubblica, investimenti di privati, miglioramento della vita in vari quartieri della città.
La disponibilità, poi, di tanti giovani talenti, potrebbe consentire la nascita di nuove società e di nuove opportunità di business, per personal trainer, insegnanti di ginnastica, fisioterapisti…

Napoli è l’unica grande città d’Italia a non avere una seconda squadra cittadina.
Ma à facile riportare la stessa questione su altre attività sportive: la vela, se si utilizzasse in maniera intelligente il lungomare partenopeo, e gli sport sulla sabbia, e l’atletica… Insomma un intelligente utilizzo della nostra migliore gioventù, che potrebbe essere distratta dal dolce far niente quotidiano.

Infine, è veramente incredibile come Napoli, pur avendo campioni mondiali, ori olimpici, mai abbia avuto, quale assessore allo sport, uno di questi signori, che molte e più ancora delle questioni da me poste avrebbe da porre e da risolvere.

Spero di leggere il vostro pensiero, suggerimenti e idee.

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